Fisco

Riforma fiscale, approvato il disegno di legge delega

15 Ottobre 2021
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Il Consiglio dei Ministri del 5 ottobre ha approvato il disegno di legge delega per la riforma fiscale. La riforma sarà attuata con uno o più decreti legislativi che il governo dovrà emanare entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore del provvedimento.

principi cardine che guidano la riforma fiscale sono quattro:

  1. stimolo alla crescita economica attraverso l’aumento dell’efficienza della struttura delle imposte e la riduzione del cuneo fiscale;
  2. razionalizzazione e semplificazione del sistema anche attraverso la riduzione degli adempimenti a carico dei contribuenti e l’eliminazione di micro-tributi;
  3. salvaguardia del principio costituzionale della progressività del sistema tributario;
  4. riduzione dell’evasione e dell’elusione fiscali.

Misure principali

Gli aspetti su cui interviene il disegno di legge sono:

  • novità per il regime dei forfettari per lavoro autonomo;
  • la modifica alle aliquote dell’IRPEF;
  • tassazione di impresa IRES e IRAP;
  • IVA e imposte indirette;
  • riforma del catasto;
  • riscossione.
Il regime forfettario per il lavoratore autonomo

Secondo le valutazioni indicate nella relazione delle Commissioni Finanze della Camera e del Senato, che sarà la base della riforma, il sistema fiscale italiano dovrebbe conservare un regime agevolato e semplificato per le piccolissime imprese e i lavoratori autonomi:

  • a un livello di fatturato di 65.000 euro all’anno;
  • e aliquota proporzionale al 15 per cento;
  • tranne per i primi cinque anni ad aliquota al 5 per cento.

L’attuale regime forfettario secondo la relazione delle commissioni parlamentari presenta, tuttavia, alcune criticità e l’attuale assetto del regime forfettario finisce con l’inibire la crescita dimensionale delle piccole imprese, il che contrasta con l’obiettivo fondamentale della riforma, vale a dire la promozione della crescita economica.

Le Commissioni Finanze della Camera e del Senato ritengono utile l’introduzione di un meccanismo che non ostacoli la crescita di fatturato delle microimprese, dei professionisti, dei lavoratori autonomi, mediante l’introduzione di un regime transitorio che accompagni il contribuente verso la transizione al regime ordinario di tassazione IRPEF.

Si raccomanda, per il caso in cui il contribuente, in un determinato periodo d’imposta, consegua un ammontare di ricavi o compensi superiore all’attuale soglia di 65.000 euro, ma inferiore a un tetto opportunamente individuato, l’introduzione di un regime opzionale, con scelta irrevocabile da parte del soggetto passivo d’imposta, per la continuazione del regime forfettario nei due periodi d’imposta successivi, a condizione che in ciascuno di detti periodi d’imposta il contribuente dichiari un volume d’affari incrementato di almeno il 10 per cento rispetto a quello di ciascun anno precedente.

  • Conseguentemente, le aliquote dell’imposta sostitutiva previste potranno essere aumentate, per il biennio in questione, rispettivamente, dal 15 al 20;
  • dal 5 al 10 per cento.
Modifiche alle aliquote IRPEF

L’IRPEF, l’imposta sulle persone fisiche è un tasto molto dolente. Infatti, ogni volta che la si modifica

  • o si riducono le aliquote e di conseguenza il gettito erariale
  • o si aumentano le aliquote con conseguente dissenso tra i contribuenti.

Un modo per riscrivere questa imposta la sta cercando il Governo con l’intento di agire non solo sulle aliquote ma anche sulla base imponibile nel rispetto del principio costituzionale di progressività. A fronte di un aumento delle aliquote al 23% si avrebbe una riduzione della base imponibile, tale da avere gettito invariato. La ratio è di tutta evidenza: semplificare l’imposta, che tra scaglioni, aliquote, flat tax ecc vede al suo interno una miriade di complicazioni di calcolo.

Ovviamente anche in questo caso sarà presente qualche eccezione come la flat tax al 5-15% per i forfettari e la cedolare secca, che per ora sembrano salve.

Tassazione di impresa IRES e IRAP

In materia di tassazione del reddito d’impresa, il ddl mira ad armonizzarsi con l’approccio duale adottato per l’imposizione personale. La legge delega fissa l’obiettivo di garantire una tendenziale neutralità tra i diversi sistemi di tassazione, per evitare che il sistema fiscale condizioni in maniera distorsiva la scelta della forma organizzativa e giuridica dell’attività. In più, si punta alla semplificazione dell’IRES per ridurre gli adempimenti a carico delle imprese. Nell’ambito della più ampia riforma della tassazione del reddito d’impresa, è prevista anche l’abolizione (ma con un superamento graduale) dell’IRAP.

IVA e imposte indirette

Per quanto riguarda le imposte indirette, si stabilisce l’obiettivo di razionalizzare il meccanismo dell’IVA, intervenendo sui livelli delle aliquote per semplificare la gestione e l’applicazione dell’imposta nonché contrastarne l’erosione e l’evasione.

Imposte locali: addizionali IRPEF e IMU

Sempre in ottica di riordino, il disegno di legge delega per la riforma fiscale prevede la sostituzione delle addizionali regionali e comunali IRPEF con delle sovraimposte, garantendo un analogo gettito alle Regioni e ai Comuni.

Di contro, si prevede la revisione del riparto tra Stato e Comune del gettito IMU delle imprese (tributi sugli immobili destinati a uso produttivo), rendendo l’imposta interamente locale.

Riforma catasto

Allo scopo di contrastare l’evasione fiscale attraverso l’emersione di immobili e terreni non accatastati (o accatastati male), si prevede la mappatura dei fabbricati in Catasto con la rilevazione del relativo valore patrimoniale, adeguandolo (laddove possibile) ai valori di mercato, con aggiornamenti periodici. Il tutto senza alcun impatto di natura tributaria per i proprietari di immobili. Tra i criteri previsti nel ddl delega spicca, infatti, la neutralità fiscale delle nuove informazioni acquisite.

La mappatura di concluderà tra cinque anni (1° gennaio 2026) e nel frattempo estimi catastali, rendite e valori patrimoniali per la determinazione delle imposte rimarranno quelli attuali. La revisione delle rendite sarà poi demandata ai decreti delegati.

Riscossione

Il sistema della riscossione fiscale non vedrà più la separazione tra titolare della funzione (Agenzia delle Entrate) e agente (Agenzia delle Entrate-Riscossione): grazie all’adozione di nuovi modelli organizzativi e all’integrazione delle banche dati, si mira ad un potenziamento dell’attività.

Riforma fiscale 2021 I tempi
Approvazione della legge delega in Consiglio dei Ministri 5 ottobre 2021
Approvazione della legge delega in Parlamento Entro il 31 dicembre 2021
Emanazione dei decreti legislativi attuativi Entro 18 mesi dalla data di entrata in vigore della legge delega

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