Lavoro

Proroga dello stato di emergenza a marzo 2022: cosa comporta

20 Dicembre 2021
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Nella seduta del 14 dicembre 2021 il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto-legge che prevede la proroga dello stato di emergenza nazionale e delle misure per il contenimento dell’epidemia da COVID-19 fino al 31 marzo 2022.

Il decreto, non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale, prolunga tutte le misure tese al contrasto della pandemia.

Ecco quali sono le misure principali che verranno prorogate:

Nella seduta del 14 dicembre 2021 il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto-legge che prevede la proroga dello stato di emergenza nazionale e delle misure per il contenimento dell’epidemia da COVID-19 fino al 31 marzo 2022.

Il decreto, non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale, prolunga tutte le misure tese al contrasto della pandemia.

Ecco quali sono le misure principali che verranno prorogate:

Smart working

Per effetto del Decreto sarà possibile continuare a ricorrere al lavoro agile in modalità semplificata fino alla fine dello stato di emergenza, derogando quindi gli accordi sindacali o individuali con l’azienda previsti dalla normativa e da ultimo nel protocollo Nazionale sul lavoro in modalità agile per la contrattazione collettiva, nazionale, aziendale e/o territoriale, siglato il 7 dicembre per il settore privato.

Congedi parentali

Prorogati anche i congedi parentali per i lavoratori dipendenti genitori di figlio convivente minore di 14 anni, la cui attività didattica o educativa in presenza sia sospesa ovvero il figlio stesso risulti positivo al Coronavirus o in quarantena.

Si ricorda che per tali congedi parentali è prevista la retribuzione al 50% a carico dell’INPS.

Green Pass

Per effetto del provvedimento restano, inoltre, in vigore le norme relative all’impiego del Green Pass e del Green Pass rafforzato anche per svolgere attività lavorative.

Ricordiamo inoltre che dal 15 dicembre è stato introdotto l’obbligo vaccinale anche per il personale amministrativo della sanità, per il comparto della scuola, del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico e della  polizia locale.  Sempre da tale data i professionisti sanitari e gli operatori di interesse sanitario sono obbligati a sottoporsi alla somministrazione della terza dose del vaccino anti Covid.

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